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Straining: non lasciarti sfruttare ecco tutto quello che devi sapere

Lo straining sul lavoro è una pratica che può essere definita come una forma di sfruttamento del lavoratore da parte dei datori di lavoro.

Si tratta di una situazione in cui un lavoratore è sottoposto a un carico di lavoro eccessivo e a una pressione troppo grande. Oppure a una mancanza di assistenza e supporto, a una mancanza di opportunità di crescita e sviluppo, a una mancanza di autonomia, ecc.

Lo straining può verificarsi sia in modo intenzionale che involontario.

In questo articolo ne esploreremo il significato. Vedremo gli esempi di straining sul lavoro, quando se ne parla, se è un reato e le differenze tra straining e mobbing.

Straining significato

Il significato di straining è una pratica che comporta il sovraccarico di lavoro del lavoratore. Questo può essere intenzionale o involontario. In entrambi i casi, la conseguenza è quella di sfruttare il lavoratore e porlo in una situazione di difficoltà.

Il termine “straining” si riferisce a una forma di sfruttamento del lavoratore da parte dei datori di lavoro.

Il significato di straining è strettamente correlato alla salute e alla sicurezza sul lavoro.

Infatti, quando un lavoratore è sottoposto a una pressione eccessiva, può subire stress e affaticamento, con conseguenti problemi di salute fisica e mentale

Straining esempi

Gli esempi di straining sul lavoro possono essere molteplici. Uno dei più comuni è quello di un lavoratore che viene sottoposto a un carico di lavoro eccessivo, senza che venga fornito il giusto supporto.

Questo può essere il caso, ad esempio, di un dipendente che deve gestire un grande volume di lavoro in un periodo di tempo limitato.

In questi casi, il lavoratore potrebbe essere costretto a lavorare molte ore extra e a mettere da parte la sua vita personale per completare i compiti assegnati.

Un altro esempio di straining sul lavoro può essere quello di un lavoratore che viene sottoposto a una pressione troppo grande, sia da parte del datore di lavoro che da parte dei colleghi.

Questo può manifestarsi in diversi modi:

  • tra cui il fatto di dover rispettare scadenze troppo strette,
  • di dover lavorare sotto pressione costante,
  • di dover gestire clienti o pazienti difficili
  • o di dover fronteggiare situazioni di emergenza senza il supporto adeguato.

Un terzo esempio di straining sul lavoro può essere quello di un lavoratore che non ha alcuna possibilità di crescita professionale o di sviluppare le proprie competenze.

In questo caso, il lavoratore potrebbe sentirsi bloccato nella sua carriera, senza possibilità di crescita o di acquisizione di nuove competenze.

Questo può essere particolarmente frustrante per i lavoratori che desiderano progredire nella propria carriera. Così invece si sentono limitati dalle opportunità offerte dal datore di lavoro.

I casi di straining sul lavoro sono molteplici e possono manifestarsi in diverse forme.

Straining sul lavoro: quando si verifica

Il fenomeno dello straining sul lavoro può verificarsi in qualsiasi contesto lavorativo,

Ma è più comune in settori come l’ospitalità, la ristorazione, l’intrattenimento e la sanità. Qui i lavoratori sono spesso costretti a svolgere mansioni ripetitive e stressanti.

In questi ambienti, i datori di lavoro possono richiedere ai dipendenti di svolgere mansioni troppo impegnative. Senza fornire loro il supporto e gli strumenti necessari per farlo in modo efficace.

Ecco altri esempi di situazioni che possono essere considerate straining:

  • Lavorare in un ambiente rumoroso e caotico senza adeguati dispositivi di protezione dell’udito;
  • Essere costretti a lavorare per molte ore consecutive senza pause adeguati;
  • Essere costretti a lavorare in orari troppo lunghi e non concordati senza compensi adeguati;
  • Essere sovraccaricati di compiti troppo impegnativi o di responsabilità che vanno oltre le proprie competenze;
  • Non avere la possibilità di crescere professionalmente o di acquisire nuove competenze, senza alcuna prospettiva di avanzamento di carriera;
  • Essere costretti a lavorare in condizioni di stress costante a causa di scadenze troppo strette o di un ambiente di lavoro tossico.

Straining sul lavoro: reato o no?

Lo straining sul lavoro non è considerato un reato, ma è considerato una pratica che può provocare un forte stress e disagio nei lavoratori.

Il lavoratore che si sente vittima di straining ha il diritto di segnalare la situazione al proprio datore di lavoro e, se necessario, di presentare un reclamo alle autorità competenti.

In alcuni Paesi, esistono leggi che regolamentano la gestione del lavoro e che possono prevedere sanzioni per i datori di lavoro che commettono pratiche abusive nei confronti dei dipendenti.

Straining e mobbing: quali differenze?

Il mobbing è una forma di sfruttamento del lavoratore da parte dei colleghi o dei superiori e può manifestarsi in diverse forme, come ad esempio: comportamenti aggressivi, discriminazioni, umiliazioni, minacce, isolamento, ecc.

Rispetto allo straining, il mobbing si verifica quando un dipendente viene vittima di comportamenti intimidatori o ostili da parte di colleghi o superiori, mentre nello straining il dipendente viene sottoposto a un carico di lavoro eccessivo o a situazioni di stress senza il giusto supporto da parte del datore di lavoro.

Principali differenze con il mobbing

  1. Lo straining sul lavoro è una forma di sfruttamento del lavoratore da parte dei datori di lavoro, mentre il mobbing è una forma di sfruttamento del lavoratore da parte dei colleghi.
  2. Nello straining, il lavoratore viene sottoposto a un carico di lavoro eccessivo o a situazioni di stress senza il giusto supporto da parte del datore di lavoro, mentre nel mobbing il lavoratore viene vittima di comportamenti intimidatori o ostili da parte di colleghi o superiori.
  3. Lo straining può manifestarsi in diversi modi, tra cui lavorare in un ambiente rumoroso e caotico senza adeguati dispositivi di protezione dell’udito, essere costretti a lavorare ore extra senza pause adeguate, essere sovraccaricati di compiti troppo impegnativi o di responsabilità che vanno oltre le proprie competenze, non avere la possibilità di crescere professionalmente o di acquisire nuove competenze, essere costretti a lavorare in condizioni di stress costante a causa di scadenze troppo strette o di un ambiente di lavoro tossico. Invece, il mobbing può manifestarsi con comportamenti aggressivi, discriminazioni, umiliazioni, minacce, isolamento, ecc.

Conclusioni

In sintesi, lo straining è una pratica che può verificarsi in qualsiasi ambiente lavorativo, ed è caratterizzata da un carico di lavoro eccessivo, una pressione troppo grande, una mancanza di supporto e assistenza, una mancanza di opportunità di crescita e sviluppo, e una mancanza di autonomia.

Pur non essendo un reato, lo straining può causare un forte disagio per i lavoratori, che hanno il diritto di segnalarlo al datore di lavoro e alle autorità competenti.

È importante distinguere lo straining dal mobbing, che è una forma di sfruttamento del lavoratore da parte dei colleghi, e che si caratterizza per comportamenti aggressivi e vessatori.

Per evitare lo straining, i datori di lavoro dovrebbero prendere in considerazione alcune misure, come l’organizzazione del lavoro in modo adeguato, la fornitura di supporto e assistenza ai lavoratori, la definizione di obiettivi realistici, e la promozione di opportunità di crescita e sviluppo.

In conclusione, il fenomeno dello straining rappresenta una problematica che può influire negativamente sulla salute e il benessere dei lavoratori, e quindi merita un’attenzione particolare da parte dei datori di lavoro e delle autorità competenti