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LE FERIE NON GODUTE DI CARLO F.

Un’arretrato che ammonta a più di 4 mesi di ferie accumulato anche a causa della poca responsabilità dell’azienda verso i suoi lavoratori

 

La storia di oggi parla di ferie non godute (ma nemmeno retribuite) e di una scarsa resposabilità dell’azienda verso i suoi lavoratori (Racconta anche tu la tua storia di ingiustizia subita sul lavoro).

Prima però facciamo due piccole premesse, una dettata dalla costituzione italiana e l’altra dal Codice Civile:

«Art. 36

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. »
Wikipedia

«Articolo 2109

Periodo di riposo: Il prestatore di lavoro ha diritto ad un giorno di riposo ogni settimana, di regola in coincidenza con la domenica.
Ha anche diritto dopo un anno d’ininterrotto servizio ad un periodo annuale di ferie retribuito, possibilmente continuativo, nel tempo che l’imprenditore stabilisce, tenuto conto delle esigenze dell’impresa e degli interessi del prestatore di lavoro. La durata di tale periodo è stabilita dalla legge, (dalle norme corporative) dagli usi o secondo equità.
L’imprenditore deve preventivamente comunicare al prestatore di lavoro il periodo stabilito per il godimento delle ferie.»
il sole 24 ore

“Mi chiamo Carlo F., lavoro in un’azienda farmaceutica in provincia di Milano e, a dicembre 2015, ho un arretrato di 20 giorni di ferie, 6 giorni di festività non godute, 320 ore di Residuo Orario Lavoro, e 224 ore di saldo conto ore accumulate negli anni con lavoro straordinario, festività non godute e giorni supplementari di lavoro (un totale che ammonta a più di 4 mesi di ferie nda).

Nel 2013 l’azienda ha avuto un calo di lavoro e ha imposto ad alcuni lavoratori con molti arretrati di usufruire dei giorni di riposo per abbassare il monte ore. inizialmente la direzione aveva programmato un giorno a settimana (ogni settimana diverso) per evitare l’assenza di più lavoratori contemporaneamente.

per due o tre settimane ho accolto con piacere questa iniziativa cosi finalmente sarei riuscito a riposare qualche giorno.

Successivamente, nonostante le continue notizie del calo di lavoro e della possibile vendita (o cessione ad altra proprietà) dell’azienda, i capi del mio reparto mi hanno chiesto di posticipare il giorno di ferie imposto dalla direzione per “esigenze produttive”, avevano bisogno di me a quanto pare, quindi io acconsento a spostare il giorno e così è stato per tutte le settimane successive, ma la posticipazione del giorno era continua e alla fine non ho più usufruito dei giorni imposti.”

 

La funzione delle ferie del lavoratore è volta al recupero delle energie psico-fisiche e di cura delle relazioni affettive e sociali; esse maturano in proporzione alla durata della prestazione lavorativa.

 

“Nel 2014, spaventato anche dal vociferare di un possibile azzeramento delle ferie arretrate non godute, ho chiesto ancora di poter godere delle mie ferie (anche perchè avevo accumulato anche quelle del 2014). La direzione si e vista disponibile a concedermi settimane di ferie aggiuntive oltre a quelle imposte per legge ma venivano prontamente respinte dal mio reparto, cosi anche nel 2014 non ho consumano il monte ore in eccesso.

Per tutto il 2015 mi sono visto disposto a consumare il mio arretrato anche in periodi più congeniali all’azienda e, da parte della direzione continua la volontà di volermi far consumare le ferie per iniziare ad abbatterle ma, dall’altra parte, i miei superiori diretti non sono per nulla intenzionati nel farmele utilizzare insistendo sul fatto che non riescono a programmare il picco di produzione con congruo anticipo da poter confermare le mie ferie. Ho provato anche a contattare il sindacato di settore (quello interno all’azienda fa finta di niente o non vuole “andare contro” l’azienda) ma anche questi dicono che le ferie vanno concordate da entrambe le parti.

Mi trovo tra incudine e martello, tra due istituzioni aziendali che non comunicano e con ferie che continuano ad accumularsi, senza la possibilità di vederle pagate in busta paga (perchè, a detta dell’azienda, non ci sono abbastanza soldi) e senza poter usufruirne.

A tutt’ora (il 2016 nda) ho accumulato le ferie dello scorso anno e non vedo, da parte dell’azienda, una soluzione a questo problema ma solo un continuo rimandare un sacco di false promesse fatte a voce.”

 

Quindi, come recita l’articolo 36 della costituzione: godere del diritto alle ferie, e dei giorni di riposo, è una cosa sacrosanta per tutti i lavoratori. Dovrebbe essere un diritto ma, in realtà, spesso (e purtroppo) diventa un privilegio.

Il periodo di ferie è utile per recuperare le forze fisiche ma anche per “staccare” la mente e i pensieri dall’ambiente di lavoro.

Sopratutto per le persone stressate, che traggono grandissimo beneficio, da una bella vacanza o un riposo, abbandonando l’ambiente competitivo del mondo di lavoro per un certo periodo di tempo.

Inoltre, chi può, ha la possibilità di poter viaggiare, vedere posti nuovi e fare nuove esperienze che possono essere rigeneranti, oltre a livello fisico, anche a livello mentale e spirituale.

Ci auguriamo che Carlo riesca ad accordarsi con il datore di lavoro per usufruire delle ferie non godute.

Consigliamo inoltre di contattare (nuovamente) i sindacati esterni, un ispettorato del lavoro o un avvocato specializzato per mostrare loro tutta la documentazione necessaria a dimostrare la quantità di ferie arretrate e, se possibile, la non concessione delle stesse. Questi saranno sicuramente in grado di consigliare la miglior strada da percorrere per affrontare una questione così delicata.

 

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